L’utilizzo della compartecipazione e co-progettazione mira a condividere la metodologia educativa, così da costruire una visione unitaria, e organizzare la progettazione sui bisogni della comunità, sulle disabilità presenti, e sulle diverse difficoltà sociali – economiche. Grazie ad una progettualità integrata sarà possibile incentivare il confronto tra figure professionali diverse e promuovere nella comunità educante una funzionale ridefinizione della propria identità formativa e un orientamento interdisciplinare che investe la sfera dei contenuti, quella metodologica e delle relazioni.

Strumento che consentirà di dare continuità al progetto nell’ottica sopra descritta sarà la realizzazione di un Patto Educativo di Comunità condiviso con l’obiettivo principale di contrastare la povertà educativa, attraverso la costruzione di una “comunità locale” che si assume la responsabilità di essere “educante” e per questo capace di assumere i percorsi di crescita ed educazione delle bambine e dei bambini.

I Patti si basano su un approccio partecipativo, cooperativo, solidale di tutta la società e, per questo, richiamando l’art. 118 della Costituzione, si configurano come strumenti per siglare alleanze territoriali tra scuole, enti locali, soggetti del terzo settore e del civismo attivo centrate sulla pari dignità e sul reciproco riconoscimento di tutti gli attori coinvolti.
Save the Children, Novembre 26, 2020